Quali sono i parametri corretti di qualità dell’aria in casa?

La qualità dell’aria negli ambienti confinati è essenzialmente una percezione soggettiva, basata in genere sulla temperatura dell’aria, sulla sua umidità, sul grado di ventilazione e sulla concentrazione degli inquinanti presenti. In questo senso, è estremamente difficile definire delle precise caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche che possano garantire un pieno benessere di tutti gli occupanti di un qualsiasi ambiente indoor: la percezione varia a seconda delle condizioni di salute, dell’età, della suscettibilità individuale, della cultura, dell’attività fisica, del grasso corporeo, ecc. Oltre a questo, c’è da dire che pur essendo abbastanza semplice la regolazione termo-igrometrica dell’aria, esistono invece delle limitazioni tecnico/economiche all’abbattimento degli inquinanti, per cui sotto determinate soglie di inquinamento non si può arrivare, se non nel caso di ambienti che richiedono condizioni estreme di sterilità e pulizia.


Per questi motivi, si tende a perseguire una qualità dell’aria che viene definita non “ideale”, ma piuttosto “accettabile”, in quanto soddisfa sia le normative imposte dagli organi competenti, sia le esigenze di comfort di una gran percentuale degli occupanti degli ambienti indoor.

E’ inutile dire che queste condizioni accettabili vengono raggiunte in non molte occasioni. Inevitabilmente chi lavora in ambienti come gli uffici o chi va a scuola lamenta delle situazioni di malessere e può presentare dei sintomi ricorrenti che vanno dal mal di testa alla gola secca, dall’irritazione a naso, gola e occhi, fino alla nausea; c’è chi tossisce e chi starnutisce, chi si soffia il naso in continuazione e chi si ammala per qualche giorno. In moltissimi casi questa sintomatologia è riconducibile alle condizioni termo-igrometriche dell’edificio e soprattutto al grado di inquinamento che lo affligge.
Nel caso in cui si venga colpiti da una malattia ben precisa e relazionata alla presenza di un determinato inquinante all’interno dell’edificio, si parla di Malattia Correlata all’Edificio (Building Related Illness, BRI).
Invece, quando gli occupanti di un edificio lamentano dei generici disturbi della salute, che svaniscono o si attenuano fortemente quando lo si lascia e che non sono riconducibili ad una determinata malattia, si parla di Sindrome dell’Edificio Malato (Sick Building Syndrome, SBS).
Da notare che le cause effettive dei malesseri possono non essere individuate anche se vengono effettuati degli accurati controlli sulla composizione dell’aria e sulle condizioni dell’edificio. In effetti la qualità dell’aria è solo uno dei vari fattori che determinano il benessere degli occupanti, notevole importanza rivestono anche l’illuminazione, l’ergonomia, la rumorosità, ecc., per cui non possono essere esclusi anche degli effetti di natura sinergica fra i vari fattori implicati.

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