Per la maggior parte, gli inquinanti presenti negli ambienti confinati sono gli stessi presenti all’esterno dato che penetrano negli edifici per infiltrazione o per l’aerazione. Comunque capita di frequente che alcuni inquinanti indoor siano presenti a concentrazioni maggiori di quelle ambientali, in quanto possono provenire direttamente anche da sorgenti interne all’edificio o addirittura dal terreno sottostante. I valori più elevati in ambiente indoor sono dovuti al fatto che gli inquinanti si liberano in spazi circoscritti, spesso relativamente ristretti e con uno scarso ricambio d’aria con l’esterno, per cui generalmente tendono ad accumularsi.
Gli inquinanti dell’aria indoor possono presentarsi sottoforma di gas e vapori o di particolato. Quest’ultimo termine è comunque molto generico e comprende tutte le microscopiche particelle presenti in sospensione di natura inorganica, organica ed anche biologica: polveri, pollini, allergeni animali, amianto, fibre di vetro, particolato da combustione, spore fungine, ecc.
Sulla base della loro natura, la concentrazione degli inquinanti indoor può variare nel tempo; a tal proposito riveste una notevole importanza non solo il tasso con cui gli inquinanti vengono immessi nei luoghi confinati e lo scambio dell’aria con l’ambiente esterno, ma anche la loro velocità di reazione con le varie sostanze chimiche presenti o con le superfici con cui vengono a contatto. Nel caso dei microrganismi, la concentrazione varia sulla base di fattori logicamente più complessi, e in condizioni ambientali adatte la loro crescita può avvenire anche esponenzialmente.
A seconda della variabilità dei fattori in gioco, la concentrazione dei medesimi inquinanti indoor rilevabile in edifici diversi può variare di molto, anche di 4 o 5 ordini di grandezza (se non di più in alcuni casi particolari).
In questa parte del sito verrano presentati i principali inquinanti aerodispersi degli ambienti confinati, in un elenco che non è né esaustivo, né indicizzato sulla base della loro pericolosità. Verranno trattati i gas da combustione, il fumo di tabacco, i composti organici volatili (fra i quali in particolare la formaldeide), il radon, l’amianto, e i contaminanti biologici (batteri, muffe, pollini, allergeni animali). In un capitolo a parte verranno presi in esame anche i bioeffluenti umani, in quanto pur essendo dei contaminanti di origine biologica, non si possono considerare pericolosi ma più che altro molesti e fastidiosi alla comune concentrazione alla quale vengono rilevati.