Quali batteri sono presenti in casa?

I batteri sono organismi semplici e di dimensioni microscopiche, estremamente diffusi in ogni ambiente, aerodispersi o situati sulla superficie degli oggetti, degli organismi ed anche al loro interno. Alcuni svolgono funzioni benefiche, come ad es. i batteri della flora intestinale, mentre altri danno sempre luogo a patologie di vario tipo.
La trasmissione dei batteri pericolosi per la salute avviene essenzialmente per contatto fisico, per via aerea e per ingestione. Le fonti principali sono generalmente le persone infette, gli animali, i materiali marciti, le deiezioni, le acque contaminate, gli impianti idrosanitari e spesso i sistemi di ventilazione, di condizionamento e di climatizzazione degli edifici (che in alcuni casi rappresentano dei veri e propri ricettacoli di microrganismi).


Solitamente la concentrazione dei batteri aerodispersi è relativamente alta negli ambienti più affollati e questo spiega il motivo per cui le scuole, gli uffici, le carceri e le caserme presentano spesso problemi da contaminazioni batteriche.


Gli effetti sulla salute variano molto a seconda della tipologia del batterio, della modalità di trasmissione, e della salute e suscettibilità delle persone esposte; vanno dal semplice mal di testa e senso di malessere, fino alla morte.


I batteri che generalmente rappresentano i principali contaminanti biologici indoor appartengono alle specie Pseudomonas, Staphilococcus, Acinectobactor e Candida; spesso è fonte di grosse preoccupazioni anche la Legionella Pneumophila, che trova delle buone condizioni di sviluppo negli umidificatori e nei climatizzatori non puliti. Questo batterio, una volta aerodisperso, può essere veicolato nell’apparato respiratorio degli esseri umani e provocare patologie pericolose, come la malattia del legionario che certe volte è mortale.

Per ridurre l’esposizione ai batteri bisogna essenzialmente agire sulle fonti: effettuare le periodiche pulizie e manutenzioni agli impianti di ventilazione e climatizzazione; pulire scrupolosamente l’ambiente confinato; evitare tutte quelle situazioni che possono portare a dei fenomeni di condensa; asciugare accuratamente i materiali lavati che possono trattenere l’umidità; lavare periodicamente gli eventuali animali domestici; sostituire giornalmente l’acqua degli umidificatori nel caso in cui si debbano proprio utilizzare; evitare che gli ambienti confinati diventino sovraffollati, ecc. Oltre a tutto questo, conviene senz’altro aerare frequentemente l’ambiente e favorire il ricambio d’aria con l’esterno; in determinati ambienti si possono anche utilizzare dei dispositivi in grado di purificare l’aria mediante una sterilizzazione più o meno decisa.

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